Il Covid-19 ha inevitabilmente generato delle gravi perdite nei bilanci delle squadre italiane di Serie A.
Le perdite record accumulate al 30 giugno 2020 da Milan, Roma, Inter, Juve e Lazio sono già più del doppio rispetto al “rosso” registrato dall’intera Serie A nella stagione 2018/19.
La prima perdita evidente è quella dovuta ai mancati incassi da stadio.
Il Campionato di Calcio 2019/2020 si è concluso regolarmente, ma senza spettatori.
Pertanto le squadre, non solo non hanno più ottenuto ricavi dalla vendita dei biglietti, ma dovranno rimborsare gli abbonati che non hanno potuto assistere alle partite successive all’8 di Marzo (quasi un terzo del programma iniziale).
Le perdite per i Club si stanno prorogando anche per la stagione 20/21 dato che ad oggi le partite continuano a disputarsi a porte chiuse e non si vede all’orizzonte la data della riapertura degli stadi.
I numeri:
La squadra che in Italia ha subito la maggiore perdita per questa voce di bilancio, è stata FC Internazionale, che incassava circa 60 milioni di euro tra abbonamenti e biglietteria da stadio.
Oltre alla perdita dei ricavi da botteghino, attualmente le società devono far fronte alla carenza di “liquidità” dovuta al mancato versamento dell’ultima rata da parte di SKY dei diritti televisivi per un importo di circa 300 milioni di euro.
Grazie a questo concatenarsi di cause:
- AS Roma ha totalizzato una perdita di circa 200 milioni di euro
- AC Milan S.p.A. ha registrato una perdita netta di circa 195 milioni di euro
- La Juventus ha perso 71,4 milioni di euro
- FC Internazionale dovrebbe chiudere il bilancio con una perdita intorno ai 150 milioni di euro
Altro dato allarmante è che le famiglie proprietarie dei club, che sono tenute ad appianare le perdite, si trovano a loro volta ad affrontare gli effetti negativi della pandemia.
Il dato più rilevante è che la holding che controlla la Juventus (Exor), la cassaforte della famiglia Agnelli, che nel 2019 aveva chiuso il bilancio con un utile netto di 3,05 miliardi di euro, nella semestrale 2020 registra una grave flessione con una perdita di 1,32 miliardi di euro.
Questo significa che siamo di fronte ad una grave crisi sia da parte delle squadre di calcio che dei loro proprietari, e tutto ciò si riflette ulteriormente sull’indotto del mondo del calcio in generale.
Cosa fanno i Club per ridurre i danni:
Le squadre di calcio di serie A hanno cercato ovviamente di ridurre i costi per la stagione 2020/2021.
Senza dubbio la voce più importante dei bilanci è il costo del personale e cioè gli ingaggi dei calciatori, degli allenatori e relativi staff tecnici.
I dati segnalano che il totale dei salari, che era di 1.360 milioni di euro nella stagione 2019/2020, è sceso a 1.288 milioni di euro per la stagione 2020/2021.
La squadra con il monte salari più alto è la Juventus con 236 milioni di euro, a seguire l’Inter con 149, la Roma con 112, il Napoli 105, il Milan con 90, la Lazio 83, la Fiorentina 55, il Torino 51, il Cagliari 46, il Bologna 43 e l’Atalanta 42.
Da evidenziare sono anche i costi degli allenatori. Attualmente l’allenatore che ha un ingaggio netto più elevato è Antonio Conte, a bilancio per un importo di 12 milioni di euro. Inoltre, l’Inter deve fare i conti, nell’attuale bilancio, con lo stipendio di Luciano Spalletti, precedente allenatore esonerato, per un importo di 4,5 milioni netti.
Tutte le altre squadre di serie A hanno invece cercato di mantenere bassa questa voce del bilancio: infatti i top club stipendiano i loro allenatori intorno ai 2 milioni di euro netti all’anno.
Una nota sportiva particolare merita l’Atalanta: mentre risulta evidente che le prime e seconde in classifica a fine campionato (Juventus ed Inter) sono le due squadre che spendono di più in salari, balza all’occhio la performance sportiva appunto dell’Atalanta, che nella stagione appena conclusasi, è arrivata terza pur essendo all’undicesimo posto come salari pagati.
Aspettative e soluzioni possibili per il futuro
Ovviamente il principale auspicio è che venga pronto nel minor tempo possibile il vaccino anti COVID-19 in modo da poter riaprire gli stadi e far tornare tutto alla normalità.
Nel frattempo, la maggioranza delle squadre della Lega Calcio di Serie A hanno votato all'unanimità a favore della creazione di una nuova società per la gestione dei diritti televisivi e commerciali, dando così vita ad una nuova Media Company.
In questa “Newco” entreranno dei fondi d’investimento che immetteranno una forte liquidità: l’accordo si dovrebbe concludere ad una cifra oltre il miliardo e mezzo di euro.
La realizzazione di questa nuova Media Company dovrebbe portare nel prossimo futuro ad un notevole aumento della valorizzazione dei diritti televisivi, in particolare dei proventi dall’estero (attualmente i diritti TV esteri generano un’entrata di circa 400 milioni di euro, contro i quasi 2 miliardi che incassa la Premier League).
Infine, altro aspetto importante, anzi fondamentale, per il calcio italiano sarà la costruzione di nuovi stadi di proprietà.
La situazione italiana è caratterizzata per la maggior parte da stadi di proprietà pubblica, (ben il 70%), mentre sono solamente 4 gli stadi di proprietà dei club: Juventus, Sassuolo, Udinese Frosinone (nel 2018 militava nella massima serie);
Da anni si discute della costruzione del nuovo stadio di Roma ed ultimamente AC Milan e FC Internazionale hanno presentato il progetto del nuovo stadio in zona San Siro.
Anche la nuova proprietà della Fiorentina, Rocco Commisso, vorrebbe costruire il nuovo stadio.
Viviamo certamente in un Paese strano, dove i Comuni non hanno risorse economiche da spendere e dove ci sono dei privati (i proprietari delle squadre di Calcio) che vorrebbero finanziare privatamente le costruzioni degli stadi, ma la burocrazia li blocca…